Quando credo che sto
Uscendo
Del labirinto
In cui mi trovo
Si appare la tua immagine
Nei cieli
Come un Icaro
Nel firmamento
E questo mio pianeta
Si stabilisce in retrogrado.
La mia mente che stava
Chiarificando i suoi arbitrati
Si svolge in confusione
Come nei tempi di Babele.
Il mio cuore, cazzo!, si frena
Come allodola in fuga
Che contro un muro,
Si schianta.
Questi pomeriggi di primavera
Quando il sole inclina
I suoi raggi
E la mia percezione si ritorce
Tra i ricordi
Che inseristi
Come piccole ove di vespe
Nella carne, trapanati
Nello profondo
Delle mie ossa.
Ora questa disperazione,
Questa veemenza,
Impeto, rapimento, frenesia
Per abbracciarti.
Vorrei afferrare l'universo
Che circonda la tua persona
E le mie braccia,
Le mie braccia sono ali cadute.
Il mio cuore, cazzo!, si frena
Come allodola in fuga
Che contro un muro,
Si schianta.
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