Voglio
Per la Babilonia
Della mia pelle illuminata
Un re cosi augusto
Come Nabucodonosor.
Che possa con la sua bocca,
Piena di concupiscenza,
Spalmare nei muri,
Insonne di mio interiore,
Indecifrabile
Scritture
Cuneiforme
E che intagli
Con le sue unghie e denti
Il suo nome
E i suoi marchi registrati.
Che non rimanga spazio
Nel piano della mia schiena
Che il suo cavallo di ferro
Non marchi coi suoi piedi,
Che come Attila mi chiami
Costantinopoli l'adorata
E che lancia sotto
I miei muri marini.
Perché io
Senza opporre resistenza
Andrò dietro a lui e irremissibile
Per buttare nel suo muro,
Nel suo torace coperto
Di marine alghe.
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