Se il morbo t’impeli
E vuoi fare l'escursione
Ai reconditi spazi
Della mia anima,
Tieni in conto gli hot-spots
Che t’indico in questa mappa:
Sappi che senza premura
Ho tradotto la tristezza
A lingue non registrate
Nell'Aga Magera Difura.
Questo vuoto vacante
Che simile al Krakatoa
Irrompe nell'intemperie
Della mia calma
È l’assenza assoluta
Lasciata per il mio amore
Una mattina d’inverno.
Si scorge nel contorno
Del mio letto
Una valle di ossa secche,
Branco di deboli vacche.
Giri la tua testa
Alla sinistra
O alla destra
Perfino allo zenit
O al nadir
Per dovunque vedrai rottami
Causati per il tremore
Delle mie ansie.
Quello stagno è di lacrime.
E quelli torrenti che fiancheggiano
La mia Mesopotamia
Sono gli amari fiumi
Della Babilonia straziata.
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